sabato 31 marzo 2012

I 5 libri da leggere al bagno

Immagine tratta da weirdcorner.com.

Dal momento che si leggono ovunque classifiche bibliofile studiate in base ai più disparati criteri, ho deciso di concentrarmi su un aspetto della vita dell'amante della lettura troppo spesso sottovalutato (a causa, forse, dell'apparente scarsa dignità dell'argomento in questione): il tempo trascorso sul Sacro Trono e il modo in cui esso si presta alla più alta coltivazione dei migliori interessi letterari. Avere un libro da cesso, silenzioso e fidato compagno anche nei momenti più difficili, è a mio parere un notevole incentivo all'arricchimento della persona.

Ma quali sono le caratteristiche che un buon libro da cesso dovrebbe avere?

Innanzitutto, essere suddiviso in capitoli sufficientemente brevi o, in alternativa, saper comunque ricompensare adeguatamente la lettura in poche pagine (se non poche righe). D'altra parte, non deve essere una cosa che prende troppo. Nessuno di noi ha voglia di trascorrere in quegli ameni locali più tempo di quanto sia necessario, vero?
Secondo di poi, non essere uno di quei libri sinceramente e disperatamente deprimenti. Quelli che risucchiano tutto l'amore dal vostro cuore e la speranza dalla vostra anima, avete presente? Quelli che fanno sì che, dopo averli letti, vi sentiate come superstiti di tre ore filate di musica di Claudio Lolli o di due o tre video di pelliccerie cinesi, quelli che vi fanno venir voglia di sedervi in un angolo del salotto ad osservare i conigli di polvere per il resto delle vostre piccole, insensate esistenze. Almeno, questa è la mia opinione: credo che se tutte le volte che esco dal bagno lo facessi con un muso lungo da gita al mattatoio, qualcuno potrebbe cominciare a trovarlo un po' sospetto.

Quindi, ecco la mia classifica:

- 5 -
Jonathan Strange & il Signor Norrel, di Susanna Clarke.


Questo romanzo è lungo. Anzi, lunghissimo. E fa di tutto per mimetizzarsi al meglio con il periodo storico in cui è ambientato, ovvero l'Inghilterra ottocentesca. Il risultato è un colosso di circa 800 pagine, scritto in uno stile che ricorda Jane Austen e con una trama complessa che raramente si spinge avanti per grandi scoppi e colpi di scena - bensì per sottili oscillazioni nei rapporti fra i personaggi. 
Insomma, l'esatto contrario rispetto a quello che avevo scritto nell'introduzione a questo post. Sì, lo penso anche io: é Md che non è d'accordo con me, e che sostiene che questo piccolo capolavoro scarsamente noto sia in realtà perfetto per la Sedia della Gloria perché, mentre attendi che qualcosa succeda senza che nulla succeda mai, fai tutto senza renderti conto di niente (lei ha usato un'espressione meno elegante, ma non credo che sarebbe contenta se diffondessi la cosa). Sarà. Fatto sta che, anche se questo romanzo dà gran soddisfazione quando letto la sera, tranquillamente seduti accanto al fuoco, è sicuramente molto piacevole anche quando gustato in situazioni molto, molto diverse. Sempre seduti però.


- 4 -
La nascita della Repubblica e la sua Costituzione


Non fraintendetemi: non è mio desiderio mancare in alcun modo di rispetto alla nostra Costituzione, già troppo spesso ferita nelle parole e specialmente nei fatti da chi dovrebbe proteggerla e in essa riconoscersi. Mi sono sempre vergognata profondamente della mia conoscenza estremamente superficiale del suo contenuto - che dovrebbe invece costituire, a torto o a ragione, le fondamenta della moralità dell'individuo nel contesto di uno Stato. Proprio per porre rimedio a questa a mio parere imperdonabile mancanza qualche tempo fa ho furbescamente deciso, in virtù della mia capacità di memorizzare qualsiasi libro, rivista, etichetta di bagnoschiuma che per caso si trovi vicino al wc, di mettere una bella copia della Costituzione Italiana nel bagno di camera mia: nella fattispecie, l'edizione critica da 1 E venduta alla Coop, estremamente apprezzabile per l'accuratezza storica dei capitoli introduttivi.
Beh, diciamo che l'iniziativa è riuscita a metà. Ne so qualcosa più di prima, questo è certo; sono però riuscita a mandare a memoria solo i primi articoli, perché il mio cervello continua ad essere fieramente refrattario all'idea di memorizzare informazioni potenzialmente utili. Peccato.


- 3 -
 Tutto è fatidico, di Stephen King


Un classico, questa raccolta di racconti di Stephen King che può vantare molti collegamenti con la serie de La Torre Nera ed alcuni pezzi ormai davvero famosi (Autopsia 4, 1408, Riding The Bullet). La lunghezza dei racconti è variabile ma si potrebbe generalmente definire medio-lunga. Spicca nello sconfinato panorama della produzione narrativa di King per la scelta di atmosfere più legate al filone del racconto surreale che dell'orrore, con una preferenza per finali caratterizzati, più che da una tragicità senza speranza, da malinconica ironia.


- 2 -
Le città invisibili, Italo Calvino


Un romanzo-matrioska in cui ognuno dei brevissimi paragrafi apre una porta su un mondo nuovo: le città invisibili altro non sono che le architetture fantastiche che rimangono quiescenti fra le pagine polverose di ogni romanzo finché, ad opera della fantasia del lettore, si dispiegano in tutto il loro splendore dandogli il potere di trasformarsi in un esploratore di mondi al pari di Marco Polo.
Non conosco nessun altro romanzo in grado di regalarti la gioia dell'esplorazione mentale del racconto in intervalli così brevi di parole: è il sottinteso, ovvero il vuoto di significato che si va a creare fra narratore e lettore, che permette alla fantasia di spalancare mondi infiniti in tre minuti di lettura. 
Indimenticabile ma, in fondo, è di Calvino che si parla. Eh sì, questa è stata una scelta pigra...


- 1 - 
Good Omens (Buona Apocalisse a Tutti), di Neil Gaiman & Terry Pratchett.


Questo libro, del quale scriveremo sicuramente al più presto una recensione (si spera sufficientemente bella et accurata per le profezie di Agnes Nutter), è in assoluto il mio preferito ed ha vissuto per anni nel portariviste del mio bagno - fatto che ha donato alla sua copertina un'originale forma romboidale oltre che una certa umida rilassatezza alla carta delle pagine e alla rilegatura. Dico 'viveva' perché al momento popola casa di Md, che non sembra intenzionata a restituirmelo a breve.
Dal mio punto di vista le avventure del demone Crowley e dell'angelo Aziraphale costituiscono la scelta perfetta per l'Uomo Seduto: capaci di rapirti in due righe, si prestano anche a letture più estese e ripetute scoprendo sfumature sempre nuove. Innanzitutto sono gli autori stessi, nella prefazione all'edizione paperback americana, a consigliare questo uso per la loro opera: il che mi fa sentire un poco meno in colpa nei loro confronti. Senza contare che, dopo centinaia di sessioni, questo divertente romanzo, sempre leggero sebbene si tratti pur sempre di satira filosofico-metafisica, continua ad affascinarmi e farmi ridere come la prima volta. Mon Dieu, posso citare passi a memoria, addirittura (purtroppo con la Costituzione non si è presentato lo stesso effetto collaterale. Peccato, ci speravo).



Post Scriptum: 
Con il passare del tempo, il (metaforicamente) sporco affare della lettura in bagno sta ricevendo sempre più attenzione, fino ad avere alcune interessanti iniziative ad esso interamente dedicate. Per fare solo un paio di esempi: 

- La collana Toilet: racconti brevi e lunghi a seconda del bisogno, che affianca nomi conosciuti della narrativa italiana a quelli di esordienti e che, sembra, sarà presto scaricabile in pdf, gratuitamente, sul sito ufficiale; l'iniziativa è stata promossa da Paolo Baron, lo stesso di I Love Porn (intervista su Gufetto.it).

- Gli Uncle John's Bathroom Reader, collana di notevole diffusione negli Stati Uniti, propone libri che si presentano come raccolte dal tono umoristico ispirate ad argomenti specifici, come lo sport o il turismo, o di cultura generale; i capitoli sono molto brevi ed indipendenti fra loro e si prestano perciò ad una lettura rapida.

- Drop di Koji Suzuki che, almeno stando alle mie limitate conoscenze, dovrebbe essere il primo romanzo scritto per la pubblicazione in forma di carta igienica. Le informazioni in proposito sono però eccessivamente limitate per potermi permettere di discernere se si tratti di una vuota operazione pubblicitaria o se la cosa abbia anche un suo qualche valore letterario.

2 commenti:

  1. Sono un'autrice di libri "da bagno". Pubblico libri contenenti tante storie brevissime, da poche righe ad un massimo di 15 pagine. Purtroppo in Italia pare che il racconto breve non abbia seguito, quindi le case editrici non ne vogliono sapere. Da poco ho deciso di pubblicare i miei libri autonomaente anche in formato Kindle, proprio perché da sempre li ho definiti "libri da gabinetto", poiché la struttura delle storie si presta alla lettura della durata di una necessità fisiologica più o meno lunga.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ottima l'idea di pubblicare ebook, peccato per il formato Kindle che un poco limita :)

      Elimina